FEDERICO RIBOLDISindaco di Casale Monferrato
Ferdinando Pio Rosellini rappresenta una pagina decisamente importante nella storia di Casale Monferrato. Pisano di nascita, arrivò in città con un prestigioso e al contempo delicato incarico: stilare i programmi educativi della nascente scuola Leardi. Fu nominato da subito preside e in quella veste il 19 febbraio 1858 presentò al Consiglio comunale i programmi che sarebbe andato ad attuare nei quindici anni trascorsi a capo dell’istituto e quale insegnante di matematica. All’apertura della scuola, avvenuta ufficialmente 24 giugno 1858, Rosellini avviò uno dei progetti più importanti, il Flora monferrina, l’erbario che, con passione, dedizione e accuratezza, raccoglie le specie arboree delle nostre colline. Un lavoro ancora oggi conservato all’Istituto Leardi e che vide la collaborazione di numerosi altri insegnanti e studenti anche dopo la morte del professore Rosellini, che avvenne proprio a Casale Monferrato il 1° luglio 1872.
Oggi siamo qui proprio a ricordare il 150° anniversario della sua morte, per celebrare la profonda impronta lasciata in città e nel territorio, come testimoniano anche alcuni testi conservati nella nostra ricca Biblioteca Civica Giovanni Canna. Troppe volte ci si dimentica di chi ha scritto le pagine della nostra storia: noi non abbiamo voluto farlo.
MUSEO DI STORIA NATURALE "GIACOMO DORIA"Musei di GENOVA
Oggi celebriamo la ricorrenza della morte di Ferdinando Rosellini, celebre scienziato e botanico che visse l’ultimo periodo della sua vita a Casale Monferrato e ha un legame importante anche con il Museo di Storia naturale di Genova perché fu colui che trasmise la passione per le scienze naturali al fondatore del museo.
Feerdinando Rosellini era il precettore dei fratelli maggiori di Giacomo Doria e, appassionato studioso di piante, nelle ore libere si dedicava al suo erbario ordinando le piante disseccate tra fogli di carta straccia, impressionando così grandemente la mente del piccolo Giacomo. La botanica fu infatti il primo amore di Doria che passò gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a raccogliere e catalogare piante. Ad un certo punto però la passione per gli insetti e gli uccelli ebbe il sopravvento e, appena ventenne, decise di regalare tutto il suo erbario. Soltanto più tardi, nel 1892, a 52 anni, Giacomo Doria si dedicò nuovamente alla raccolta delle piante con la speranza di infondere nella figlia Camilla la stessa passione per la botanica che lo aveva animato da bambino. Questo erbario “tardivo”, dedicato alla figlia (Herbarium Camillae Doriae) è conservato tuttora presso il Museo di Genova – #MuseidiGenova #FaccedaMuseo
[ritratto di Giacomo Doria : fotografia nell’Album di Antonio Piccone (1844-1901, docente di storia naturale al liceo Cristoforo Colombo di Genova) – ICONOTECA DEI BOTANICI, Biblioteca dell’Orto Botanico dell’Università di Padova]
GENOVA / 1836-46
MARIA TAVANOMUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE "G. DORIA" di Genova
In alcuni erbari custoditi al Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova sono conservati alcuni campioni raccolti da Ferdinando Rosellini.
Un esemplare di codolina o fleo, Phleum hirsutum Honck. – Phleum michelii All., di cui l’etichetta attesta che era stato colto nel maggio 1842 “in montibus” (nei monti) che dominano Sestri Ponente, all’epoca un centro agricolo e marinaro, anche una località di villeggiatura, in cui risiedevano circa 4.500 abitanti e c’era un importante cantiere navale. Questo esemplare e un campione di Sorghum halepense (L.) Pers., sorgo selvatico o sorghetta raccolto a Montaldeo, un borgo sulle pendici dell’Appennino ligure nel versante in Monferrato, un comune dell’area ovadese nella provincia alessandrina, sono entrambi collezionati nell’Herbarium A. CHIAPPORI. Da Montaldeo proviene anche l’exsiccata della pianta colta nel 1840 e conservata nell’Herbarium F.N.M. BRIGNOLE, una Anthemis tinctoria. L., antemisia, detta anche “camomilla dei tintori” o “margherita dei tabaccai”, in erboristeria impiegata per le sue proprietà come antispasmodica, vescicante ed emmenagoga.
CASALE MONFERRATO / 1858-72
Centro DOCCasale Monferrato, AL
Nelle sale del castello di Casale Monferrato allestite dal Centro DOC (Centro permanente di ricerca e documentazione sulla Doc, sulla civiltà e la cultura del vino) sono in esposizione tre tavole dell’erbario Rosellini con campioni di foglie e tralci di vite.
BIBLIOTECA CIVICA "GIOVANNI CANNA"Casale Monferrato, AL
Il 24 GIUGNO 1858 Ferdinando Rosellini presentava alla cittadinanza programma didattico e regolamento scolastico dell’Istituto Leardi.
Casualmente, proprio il 24 GIUGNO 2022 la Biblioteca Civica “G. Canna” ha inviato ai promotori della commemorazione le copie digitali dei libri conservati nell’Archivio Storico di Casale Monferrato che documentano la biografia di Rosellini e il suo operato:
- L’ISTITUTO LEARDI DAL 1958 AL 1909, stampato nel 1909
- LE@ARDI 1858-2008, pubblicato nel 2008
DIONIGI ROGGERODelegazione FAI di Casale Monferrato
Il nostro Ferdinando portava un nome illustre, caro all’Italia ed alle scienze. […] Rosellini venne fra noi preceduto da chiara fama, quando 15 anni or sono, preconizzando la ragione dei tempi, si apriva il patrio nostro Istituto Tecnico. Egli pure dovette nei primi anni passare per quei triboli che sono sconforto ai deboli, sprone ai forti. Però in poco tempo colla sua modestia, cogli incontestati meriti, e coi risultamenti dell’opera indefessa, vinse tutti i cuori, per cui con orgoglio d’amico posso dichiarare in questo luogo di verità che esso, rimpianto da tutti gli ordini di cittadini, non lascia che eredità di affetti in questa sua seconda patria di elezione
Il discorso funebre pronunciato da Filippo Mellana al cimitero di Casale Monferrato venne stampato in mille esemplari, di cui una parte consegnata a ciascuno dei convittori dell’Istituto Leardi. Nato nel 1810 e morto nel 1874 a Casale Monferrato, Mellana nel 1849 aveva difeso la sua città dall’assedio dell’esercito austriaco mentre Ferdinando Rosellini, dopo la sconfitta di Novara, con la deputazione del Parlamento subalpino guidata da Urbano Rattazzi si recava a Oporto per indurre Carlo Alberto, esule volontario, a ritornare in Italia. Per sette legislature deputato del Regno di Sardegna e per le cinque successive del Regno d’Italia, come sindaco di Casale Monferrato – incarico che svolse dal 1856 al 1858 – Mellana partecipò alla fondazione e inaugurò l’apertura dell’Istituto tecnico municipale Leardi, a cui – con le disposizioni espresse nel testamento siglato il 19 settembre 1874 – destinò l’assegnazione di gran parte dei propri beni.
Nella foto : alcuni “ciceroni” del corso Turismo dell’Istituto Leardi, in posa di fronte alla statua di Filippo Mellana esposta nella loro scuola durante il percorso didattico svolto nelle Giornate di Primavera FAI – CASALE NEWS, maggio 2021
DIONIGI ROGGERODelegazione FAI di Casale Monferrato
Quante volte me trasportavi nelle elette sfere della gentil scienza di Flora, e ad una ad una ne riandavi le maraviglie sublimi, ed ad una ad una con chiarezza di vedute e di eloquio ne stampavi nell’attonita mia mente le strane organizzazioni!
Le considerazioni di Francesco Negri testimoniano una profonda amicizia, documentano la sua collaborazione con Ferdinando Rosellini e confermano la grande passione per le scienze naturali che li univa. Questo ritratto fotografico di Francesco Negri (1841-1924) è un aristotipo delle dimensioni di 84 x 56 mm, conservato nell’album “Piccone 1899” e archiviato nella ICONOTECA DEI BOTANICI della Biblioteca dell’ORTO BOTANICO dell’Università di Padova – https://phaidra.cab.unipd.it/view/o:2412. Nello stesso catalogo, di Ferdinando Rosellini viene riferito: Dottore professore nell’istituo tecnico di Casale, dotto cultore di botanica e raccoglitore delle piante, casalesi, sulle quali, coadiuvato dal Negri, aveva preparato per la stampa la Flora casalese che rimase inedita.
ROBERTO SCANZOLiceo BALBO-PALLI di Casale Monferrato
Sono il microscopio inglese di Thomas Ross … posso dire di aver vissuto appieno la mia vita, al fianco del mio fedele compagno Francesco Negri … Abbiamo fatto molte scoperte negli anni, come i primi scatti del bacillo del Koch responsabile della tubercolosi oppure di quello del colera. Ho ancora conservati nella mia valigetta molti preparati microscopici originali e un centinaio di riproduzioni di microrganismi … Il primo ingresso nella mia nuova dimora è stato nel 1949, quando …
Nella pagina dedicata all’esposizione del microscopio con cui Francesco Negri esaminava i campioni biologici il blogger della scuola ne racconta la storia e spiega l’uso immaginando che lo strumento parli in prima persona delle proprie esperienze. Tra le molte osservazioni scientifiche fatte con questa “primordiale” eppure già tanto portentosa attrezzatura, Negri analizzò anche le piante che, intanto, raccoglieva e catalogava insieme a Ferdinando Rosellini. In particolare, le foglie di vite su cui ha scoperto quale fosse la causa della diffusione del “giallume”, una patologia della vite definita Phoma nigriana proprio perché lui aveva documentato che a provocarla era un micromicete.
FERDINANDO PIO ROSELLINI
BIBLIOTECA CIVICA "GIOVANNI CANNA"Casale Monferrato, AL
Nell’Archivio Storico cittadino è conservato il volume pubblicato per celebrare il 50° anniversario dell’Istituto Leardi e nel cui testo l’autore – Gerolamo Occoferri (1870 ca. – 1945 ca.), allora preside della scuola – ricorda che “Ordinamento scolastico, programmi e regolamento” erano stati elaborati da Ferdinando Pio Rosellini, “un uomo di molto senno e sperimentata competenza … di nobile animo e molta scienza”.
Nel 1909 al Leardi accadeva anche una vicenda memorabile, successa poiché quell’anno il professore di scienze e chimica Raffele Jaffe casualmente un giorno aveva incontrato alcuni suoi studenti che stavano andando a disputare una partita di calcio. Trascinato dall’entusiasmo dei ragazzi, il docente li seguì e l’esperienza lo appassionò tanto da indurlo a sostenere l’impegno atletico e agonistico dei giovani. In pochi giorni nelle aule dell’Istituto Leardi vennero organizzate le riunioni tra alunni-calciatori e dirigenti scolastici e sportivi – il preside/presidente Occoferri e il professore/mister Jaffe (nel 1911 nominato consigliere della F.G.C.I. – Federazione Italiana Gioco Calcio) – e fu fondato il Football Club Casale, una squadra formidabile che fin dall’esordio riscosse molti successi e nel 1914 vinse lo scudetto nazionale.
2022
PARTECIPANTI ALLA COMMEMORAZIONE
- Comune di Casale Monferrato
- Delegazione FAI Casale Monferrato
- Garden Club AGI Società Orticola Casalese
- Monferrato Green Farm
- Museo di Scienze Naturali “G. Doria”
AREE PROTETTE DEL PARCO DEL PO PIEMONTESE
L’Ente di gestione ha partecipato alla commemorazione divulgando informazioni sulle attività e interazioni svolte durante la “giornata” e simultaneamente, il giorno prima della ricorrenza – 30 GIUGNO – annunciando una novità e buona notizia.
Alla FORESTA CONDIVISA DEL PO PIEMONTESE si aggiunge una nuova grande area verde a Ghiaia Grande. Gli ettari di questa rinnovata risorsa naturale sono ben 50, in un territorio che fa parte dei comuni di Pontestura e di Camino sito all’interno del Parco naturale del Po piemontese e nel cuore della ZSC IT1180005, per un terzo una zona umida e per due terzi boschi intervallati da radure, un’area rinaturalizzata diventata pubblica. Al suo centro c’è una quercia maestosa, un metro di diametro e 20 di altezza, la cui chioma è perfetta e armoniosa, come lo sono quelle degli alberi sani e liberi di distendere i loro rami. Tutto intorno acqua, quella di una collana di piccoli laghi e, appena oltre, sullo sfondo, boschi… [continua a leggere]
FRANCO PICCOBIOMONF - ATLANTE DELLA BIODIVERSITÀ DELLE COLLINE DEL BASSO MONFERRATO
Un erbario storico è un documento insostituibile. Testimonia la diversità floristica di un territorio. Non è semplice leggere le informazioni che ci trasmette ma oggi l’erbario di Rosellini, anche se occultato e criptico, ci urla quanto abbiamo distrutto e quanto abbiamo perso della biodiversità che lussureggiava nel Casalese, in un lasso di tempo, che a noi pare lungo, ma infinitesimale per la natura. Conservarne la memoria forse potrà servire a infondere, alle generazioni future, la consapevolezza che un ambiente migliore è possibile.
MONFERRATO HOSPITALITY & HANDMADE
Il primo uso della parola giornata nella lingua italiana è attestato dalla scrittura nel testo poetico più antico della letteratura nazionale, il Cantico dei Cantici (Laudato Si’) composto dal santo patrono d’Italia e protettore degli ecologisti, Francesco d’Assisi, nel XIII secolo, intorno al 1224. Curiosamente, in dialetto monferrino, anche il linguaggio tecnico dei contadini che coltivano i campi e hanno cura dei boschi del Monferrato, oltre che significare un giorno o una data questo vocabolo indica il parametro di misura dei terreni, “la terra che dal sorgere al calar del sole si riesce ad arare con una coppia di buoi”.
Il 1° LUGLIO in cui ricorre il 150° anniversario di Ferdinando Pio Rosellini è proprio una giornata davvero speciale in Monferrato, un territorio rurale con tanti diversi ecosistemi popolati da una grande quantità di specie vegetali, un immenso patrimonio naturale per l’occasione rappresentato da due piante “esemplari” di cui nell’erbario Rosellini si conservano i “campioni” del XX secolo.
MADDALENA BRUNASTIagente di sviluppo, MONFERRATO GREEN FARM
Ho trovato tantissimi riferimenti a Ferdinando Rosellini, soprattutto sul suo ruolo negli eventi storici del fatidico ’48 del Risorgimento italiano e sul suo contributo, fondamentale, per la riforma dell’istruzione nella nuova nazione (la “Legge Casati”), perché ci sono moltissime testimonianze – lettere, atti e documenti – dei suoi rapporti con tanti personaggi celebri, di cui era parente o è stato collaboratore, collega, amico o insegnante. Invece ci sono pochissime informazioni sulla sua vita privata e solo due o tre ritratti, in particolare la sua fotografia “ufficiale” – conservata nella ICONOTECA DEI BOTANICI [ catalogo digitale PHAIDRA ] della Biblioteca dell’ORTO BOTANICO dell’Università di Padova – che ho osservato molto attentamente, perché lo sguardo del “maestro” sembra un monito rivolto ai posteri che cercano in lui una guida o una risposta… Pare che, anziché vantarsi dei propri meriti, cioè delle proprie ricerche e scoperte con cui ci ha consegnato un immenso patrimonio di conoscenze sulle piante e della biodiversità, lui si rammarichi della nostra ammirazione come se sapesse che, dimenticando i suoi insegnamenti, abbiamo rovinato, devastato e distrutto la natura che lui ha studiato e le migliaia di piante che ha raccolto e catalogato meticolosamente con tanta premura perché sapeva che questo lavoro serviva per darci le risorse con cui vivere in salute, nel benessere e nella prosperità.
GIANCARLO DURANDO direttore scientifico, MONFERRATO GREEN FARM
Recentemente ho riletto la prefazione di Piero Bianucci a Tra Natura e Società. L’impegno ambientalista di Bruno Peyronel, per me molto significativa perché il professor Peyronel – a cui nel “cuore” del SIC Prà Barant è intitolato il Giardino Botanico Alpino – è stato un mio docente, di cui conservo ricordi molto vividi. Era molto empatico, tanto comprensivo e coinvolgente, anche simpatico, tanto da rendere piacevoli persino le lezioni di botanica sistematica, una disciplina complessa e complicata, e da lui ho imparato moltissimo, non solo di botanica. Il testo a lui dedicato si conclude con una frase che esprime anche il significato più profondo del valore dell’insegnamento di Ferdinando Pio Rosellini e dell’eredità che lui “qui” ha consegnato a tutti noi, i suoi posteri in Monferrato:
… perdonatemi se, invece di parlare di lui, ho parlato di
ciò che lui ha lasciato dentro di me. È il destino dei Maestri