La GIORNATA MONDIALE DELLE API è un appuntamento del calendario civile internazionale dal 2018. Quest’anno la data richiama l’attenzione sul ruolo delle api nel produrre tanti generi alimentari – il miele e altri nutrimenti benefici e curativi (nutraceutici), inoltre i frutti generati dall’impollinazione – in relazione a molteplici interdipendenze.
Now is a time to re-think how we can support bees and the livelihoods and systems they, in turn, support
La Terra infatti è popolata da numerosissime api: principalmente quattro specie – Apis cerana, Apis florea, Apis dorsata e Apis mellifera – e tante razze… circa 20 MILA in tutto il mondo e 2.000 in Europa, su molte delle quali incombe la minaccia dell’estinzione.
“Si stima che l’87,5% (circa 308.000 specie) delle piante selvatiche in fiore del mondo dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione animale per la riproduzione sessuale, e questo varia dal 94% nelle comunità vegetali tropicali al 78% in quelle delle zone temperate (IPBES, 2017). Le api domestiche e selvatiche garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. È stato dimostrato che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficiano dell’impollinazione animale (Klein et al., 2007). In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori (EFSA, 2009). Più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione, rischiano di scomparire; in particolare in Europa il 9,2% delle specie di api (IUCN, 2015)” – V. Silli e V. Bellucci, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) / IL RUOLO DELLE API PER L’UOMO E L’AMBIENTE
Tra i video-clip che la FAO ha realizzato per divulgare informazioni sulle api, il team MONFERRATO GREEN FARM propone questo che evidenzia come agricoltori e giardinieri posso contribuire efficacemente a risolvere molti problemi che affliggono le api:
IN ITALIA, E IN MONFERRATO
Ispirandosi al metodo ideato da Oscar Perone, ideatore della permapicoltura, Mauro Grasso suggerisce una pratica apistica a basso impatto ambientale, basata su un nuovo modello di arnia in grado di soddisfare a pieno le esigenze etologiche dell’organismo alveare, in modo da offrire alle api le condizioni migliori per sviluppare strategie per sopravvivere ai nuovi parassiti e a un ambiente sempre più contaminato – LA RIVOLUZIONE DELL’ALVEARE
Con il progetto ideato e condotto da Giuseppe “Beppe” Manno degli alveari vengono installati e gestiti a cura del team nelle sedi di aziende che dispongono di spazi adatti allo scopo: tetti di capannoni e stabilimenti, giardini intorno alle palazzine… luoghi “insospettabilmente” ideali a diventare la dimora di uno sciame operoso, che con le sue attività rivitalizza l’ambiente urbano circostante. Infatti questa iniziativa è citata ad esempio virtuoso in LA RIVOLUZIONE DELLE API di Monica Pelliccia e Adelina Zarlenga con prefazione di Vandana Shiva.
Per monitorare la salute delle api il Centro Agricoltura e Ambiente del CREA e il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna coinvolgono tutti gli interessati, chiunque – di qualsiasi località e di ogni età – all’osservazione delle api domestiche e selvatiche e, così, alla rilevazione delle migrazioni degli sciami e alla verifica delle soluzioni efficaci con cui migliorare le condizioni di vita e il benessere delle api. Per partecipare, è sufficiente inviare foto e descrizioni di un’ape osservata mentre impollina un fiore in qualsiasi luogo: un prato, un orto, un giardino, un parco,… ovunque, anche terrazzi, balconi, davanzali o stanze di casa propria – BEE WATCHING
Curiosamente … nella mappa di osservazioni si nota un “buco”: la lacuna di fotografie inviate dal Monferrato, un habitat molto favorevole per le api perché è un territorio rurale con tanti campi, prati, vigneti, frutteti, boschi e giardini, inoltre dove si estendono due siti ambientali UNESCO – Paesaggi vitivinicoli del Piemonte e Sacro Monte di Crea – e le aree protette e riserve naturali del Parco del Po piemontese… inoltre una zona in cui ci sono tantissimi apicoltori, anche un’azienda storica e una esemplare, un’impresa leader di settore e delle api molto particolari.
Miele di acacia, ciliegio, castagno, tiglio, millefiori e melata di bosco prodotto praticando il nomadismo è la tradizione di famiglia dell’Apicoltura Giuseppe Mortara, che collaborando con altre aziende artigiane propone anche altre delizie al miele – torrone, creme con nocciole e noci, aceto, vino e grappe,… – commercializzati dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20 nella sede a Ozzano Monferrato (via Nuova 21) e in mercati e manifestazioni Campagna Amica / Alessandria.
“Accoglienza, formazione e lavoro. Sono queste le parole chiave che racchiudono l’essenza di BEE MY JOB, un progetto di apicoltura e agricoltura urbana e sociale nato ad Alessandria grazie ad APS Cambalache, e che vede protagonisti principali i rifugiati e richiedenti asilo”.
Le attività dell’equipe, che cura 30 arnie e commercializza prodotti apistici e agricoli, hanno anche contribuito alla riqualificazione del parco urbano Forte Acqui, con l’allestimento di un apiario e di un orto sinergico e uno tradizionale, e alla prosperità del polo agricolo cittadino, gestito in collaborazione con la Caritas Diocesana.
“In un edificio con pochi locali situato lungo il canale di Casale Monferrato nasceva, oltre 38 anni fa, la C.M.A. (Costruzione Materiale Apistico) PITARRESI. Un obiettivo che all’ inizio pareva irraggiungibile, pochi mezzi e una famiglia unita con il sogno di creare qualcosa di duraturo,…”
Infatti, nella sua falegnameria vengono costruite arnie che soddisfano i più esigenti requisiti richiesti da un’ape regina e le sue operaie e nell’emporio di 500 mq, aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, sono disponibili – in vendita diretta ed e-commerce, sempre in pronta consegna – oltre 1300 articoli per l’apicoltura e per la produzione e il confezionamento di prodotti apistici.
Tra i rami del secolare melograno nel cortile della Sinagoga di Casale Monferrato dimora uno sciame d’api che simboleggia la fecondità dell’albero emblematico.
POST SCRIPTUM : a leggere questa pagina appena pubblicata online, per prima è stata … un’ape !