Nel programma di convegni, conferenze e seminari che scandiranno le giornate di MONFERRATO GREEN FARM, a “dar voce” a fiori, erbe e alberi traducendo ciò che le piante dicono a modo proprio sarà Elena Accati che, affascinata dal mondo floreale fin dall’età “verde”, ne ha approfondito la conoscenza studiando scienze agrarie e poi dedicandosi alla ricerca scientifica in botanica, e così dei rapporti delle piante con api, farfalle e tutti gli animali che popolano la Terra, tra cui una specie “speciale”, la specie umana.
Docente di floricoltura all’Università di Torino, dove ha anche avviato e condotto il master in “Progettazione del paesaggio e delle aree verdi”, è stata consulente delle Nazioni Unite per la realizzazione di progetti volti a diffondere le colture ornamentali nei paesi in via di sviluppo e da alcuni anni si dedica alla divulgazione scientifica. Oltre a ricerche e saggi accademici, sugli argomenti di cui è esperta ha pubblicato un trattato e vari testi, anche libri illustrati per bambini e ragazzi, a cui si rivolge con entusiasmo e fiducia nella loro spontanea curiosità per le meraviglie della natura. Di origini biellesi, ha trascorso l’infanzia a Bariola, un paese montano nella Valle Cervo, dove le piante che erano le sue compagne di giochi sono diventate le sue amiche di sempre, che le hanno “insegnato molti segreti della vita”. Esperta conoscitrice del paesaggio monferrino, nel pomeriggio del 18 ottobre scorso era a Casale Monferrato, ospite del Garden Club AGI – Casalese Società Orticola, di cui ha personalmente conosciuto la fondatrice, Ada Mascheroni Caire. Vi è giunta insieme al marito, il professor Angelo Garibaldi, docente di agraria all’Università di Torino, e alla loro figlia, Francesca, a cui è ispirata e dedicata la raccolta di 8 episodi autobiografici in cui la studiosa descrive la propria esperienza di genitore “attraverso la bellezza e il fascino del mondo vegetale”, poiché oltre che il proprio principale interesse personale e professionale le piante per lei rappresentano “il vocabolario dei sentimenti per trasmettere valori morali e spirituali”.
LE PIANTE COME VOCABOLARIO DEI SENTIMENTI
Il lessico floreale infatti accomuna le scienze naturali anche alle belle arti, in particolare pittoriche, come illustra la copertina del volume con un dettaglio del celebre quadro dipinto da Gustav Klimt, un’immagine che rappresenta un abbraccio materno ed è diventata iconica della sua tenerezza, la cui delicatezza è raffigurata proprio dalla composizione floreale che circonda la donna e il suo “cucciolo”. Stampato nel 2015 da L’Artistica Editrice che ha sede nella cuneese Savigliano e illustrato dalla disegnatrice torinese Anna Maria Curti, il memoriale trasporta il lettore nel mondo interiore della studiosa del mondo vegetale, autrice del monologo e voce narrante in cui si ascolta quella di Madre Natura, delle cui creature le storie rivelate dalla scrittrice descrivono le caratteristiche. Infatti, tramite la comparazione con alcuni aspetti del proprio carattere e del suo rapporto con la propria figlia bambina e adolescente, Elena Accati spiega che in modo simile agli esseri umani ogni fiore, erba e albero ha una propria identità e che tutte le piante si adattano all’ambiente che le circonda con strategie intelligenti, si difendono dai pericoli che le minacciano con atteggiamenti sagaci, affrontano le difficoltà con comportamenti razionali e comunicano fra loro e con gli altri esseri viventi sensibili e attenti a percepire i loro messaggi, i segnali che trasmettono con il proprio specifico linguaggio silenzioso.
Alle conferenze e agli incontri con il pubblico Elena Accati insegna come cogliere il significato di profumi, colori e forme di boccioli, petali, pistilli, foglie, rami, radici… Il libro in cui ha raccolto i propri ricordi che raccontano come ha affinato tale abilità è introdotto dalla scrittrice vercellese Laura Bosio, che paragona le protagoniste delle storie autobiografiche a due figure muliebri del pantheon greco-romano, Demetra-Cerere, sorella e moglie di Zeus-Giove e divinità primordiale protettrice della terra, dell’agricoltura e della prosperità, e sua figlia Persefone/Cora-Proserpina, che il dio degli inferi con l’inganno ha rapito e poi costretto ad abitare nell’oltretomba, da dove ogni primavera fa ritorno al mondo dei vivi e ne ravviva la vegetazione. Infatti, come la dea raccoglie le messi frutto dell’operato della ninfa, Elena Accati ha imparato a interpretare il codice linguistico delle piante adottando alcuni “trucchi del mestiere” della figlia, una traduttrice specializzata in testi di scienze naturali che, come raccontano le storie della sua infanzia e adolescenza narrate dalla madre-scienziata, da bambina e ragazza era spesso al seguito dei genitori mentre conducevano studi “sul campo” in molte località italiane e all’estero e partecipavano a convegni internazionali di floricoltura e agraria e, pur non avendone seguito le orme, da adulta ha un ruolo importante nelle loro ricerche di botanica e floricoltura.