Il mercato delle produzioni eno-gastronomiche ha dimensioni globali e configura una “mappa” dinamica, il cui cambiamento riflette quello dei mutamenti naturali e artificiali che si susseguono in ogni territorio e località del mondo.
In Italia, dove la loro produzione traina lo sviluppo socio-economico di molte comunità, alimenta il turismo e carbura l’export, la prosperità del commercio di “tipicità” agro-alimentari e “specialità” eno-gastronomiche è direttamente e inscindibilmente correlata alla rigogliosità del patrimonio ambientale. La quantità dell’offerta nazionale infatti è particolarmente ampia perché proporzionale a quella della biodiversità, cioè alla varietà di ecosistemi del Belpaese e di specie animali e vegetali che lo popolano, in particolare alla numerosità di piante: delle 1.325.388 taxa botaniche viventi nel pianeta e 11.583 in Europa ve ne “risiedono” 9.792, di cui 8.195 autoctone e 157 archeofite, ovvero trapiantate prima del XVI secolo e delle 1.440 neofite, cioè introdotte dopo il 1492 / scoperta dell’America, 570 ben integrate. La qualità dipende dalle caratteristiche “tipologiche” dei prodotti o degli ingredienti che li compongono, perciò correlata alla rinomanza delle denominazioni che ne indicano la provenienza, e “specifiche” delle tecniche di produzione, cioè dei metodi di coltivazione e raccolta di cereali, verdure, ortaggi e frutti e allevamento degli animali, inoltre di conservazione, trasformazione e distribuzione dei beni alimentari, che a loro volta influiscono a determinare il “successo” della commercializzazione e, quindi, della reputazione delle località di di origine.
Il 20 APRILE 2023, la Commissione Agricoltura dell’Unione Europea all’unanimità ha approvato la proposta contenuta nel Progetto di Relazione elaborato dall’europarlamentare Paolo De Castro, docente di economia e politica agraria all’Università di Bologna e presidente del Comitato Scientifico della Fondazione QUALIVITA, sulla cui base il 31 maggio prossimo il parlamento in sessione plenaria delibererà in merito alla Revisione dei sistemi delle Indicazioni Geografiche (IG) dell’UE per i prodotti agricoli e alimentari, i vini e le bevande spiritose.
Le “tappe” del procedimento attuativo degli obiettivi indicati nella strategia Farm to Fork presentata da Frans Timmerman il 21 maggio 2020 sono indicate nella timeline di Fondazione QUALIVITA che descrive il percorso di attività e interventi conducente alla Riforma del Sistema delle Indicazioni Geografiche finalizzata a
- migliorare la produzione sostenibile nell’ambito dei regimi certificati
- migliorare l’applicazione del quadro normativo
- ridurre le frodi su internet
- velocizzare le procedure di registrazione dei prodotti
- rafforzare i modi per promuovere e tutelare le IG europee
- potenziare i gruppi di produttori IG
- offrire migliori programmi su misura per i produttori di tutte le regioni dell’UE