Con una risoluzione recentemente approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, che ha accolto la proposta presentata dallo stato dello Zambia, la data del 12 MAGGIO è stata proclamata GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA SALUTE DELLE PIANTE. Nei prossimi giorni verranno diffuse notizie delle iniziative organizzate e coordinate dalla FAO insieme all’IPPC per il primo appuntamento annuale.
La giornata coinvolge tutti – istituzioni, associazioni, centri di ricerca, aziende e cittadini di ogni stato insieme a enti e network internazionali – nel percorso tracciato dal programma 2020 / ANNO INTERNAZIONALE DELLA SALUTE DELLE PIANTE sostenuto e promosso dalla fiera del verde e dell’agricoltura con l’impegno nella divulgazione di informazioni importanti.
Le piante sono indispensabili: producono l’80% del cibo di cui ci nutriamo, emettono il 98% dell’ossigeno che respiriamo e ci donano tanti rimedi per la cura della nostra salute
All’approssimarsi del 12 MAGGIO, il team MONFERRATO GREEN FARM sollecita partner e pubblico a rivolgere la propria attenzione all’importanza della salute della popolazione vegetale e per approfondire la conoscenza delle piante propone di consultare, e ammirare, gli erbari…
Anticamente l’erbario era un libro illustrato che descriveva aspetto, proprietà e caratteristiche botaniche delle piante impiegate in terapie e trattamenti medici, ovvero nella farmacopea oggi detta erboristica.
Il più antico di cui si dispone è il volume, intitolato De materia medica, scritto e illustrato da Dioscoride, un medico originario della Cilicia (oggi un territorio nello stato della Turchia) che nel I secolo d.C. arrivò a Roma e qui vi compose la propria raccolta di conoscenze sulle virtù delle erbe. Questo prototipo dei successivi erbari è anche uno dei testi illustrati più copiati e divulgati nel medioevo, infatti di cui sono pervenute numerosissime copie e la più antica – composta nel 515, anche un capolavoro dell’ars illuminandi, cioè delle tecniche di miniatura – è conservata alla Biblioteca nazionale austriaca di Vienna.
Fin dal medioevo sono detti erbari anche le collezioni di fiori e piante essiccate (exiccata) e dall’epoca moderna i musei che le conservano, attualmente in tutto il mondo 3.100 sedi, di cui circa 120 in Italia, che custodiscono 273 milioni di esemplari, 9 milioni nelle sedi italiane, e censite in un catalogo compilato e aggiornato dal New York Botanical Garden, l’Index Herbariorum.
Lo scorso 24 aprile al Palazzo dei Musei di Varallo sono stati messi in mostra gli erbari dipinti e con esemplari secchi (horti sicci) delle collezioni botaniche “calderiniane”: volumi del XVI secolo, un erbario medico del XVIII secolo,… e l’erbario dell’abate Antonio Carestia. Figlio di un medico, il botanico vissuto sempre in Valsesia, dove nacque nel 1825 e morì nel 1908, fece molte ricerche, anche esplorando i territori ai piedi del Monte Rosa, e nelle proprie raccolte ha illustrato e descritto circa 25.000 specie di piante, molte per la prima volta nella storia della botanica, in particolare 600 varietà di licheni.
Nella giornata dedicata all’esposizione degli erbari, un’iniziativa svolta nell’ambito del Progetto Dedalo Vola, a sua volta realizzato nel programma Well Impact promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, il museo di Varallo ha coinvolto i visitatori con un laboratorio artistico molto suggestivo: i partecipanti vi hanno sperimentato la creazione di una pagina di erbario realizzata con la raffigurazione e la descrizione di un’essenza botanica legata ai propri ricordi personali o alle immagini floreali evocate dai versi dei poeti italiani.
INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SU ALTRI ERBARI E NOTIZIE SULLE INIZIATIVE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA SALUTE DELLE PIANTE
SAVE THE DATE : 12 MAGGIO