La GIORNATA DELLA TERRA coinvolge la popolazione del villaggio globale dagli anni ’70 del XX secolo

Notando che rispetto alle primavere degli anni precedenti nei campi c’era un silenzio innaturale, la biologa Rachel Carson aveva fatto degli studi e nel 1962 pubblicato un libro, intitolato Primavera silenziosa (Silent Spring): le sue ricerche scientifiche mostravano che l’impiego di insetticidi e fertilizzanti chimici in agricoltura nelle campagne provocava danni, devastanti e irreversibili, tra cui lo spopolamento della fauna selvatica che aveva empiricamente riscontrato non sentendo più risuonare come prima i chiassosi canti d’amore degli uccelli. Al convegno UNESCO tenutosi a San Francisco nel 1969 l’attivista per la pace John McConnell propose l’idea e nel 1970 all’equinozio di primavera – 21 MARZO – venne organizzata la prima giornata mondiale della Terra, a cui negli Stati Uniti il successivo 22 APRILE fece seguito un ciclo di convegni scientifici, incontri pubblici e manifestazioni, la storica mobilitazione eco-pacifista a cui parteciparono 20 milioni di persone.

Da 52 anni il 22 APRILE è la data in cui gli attivisti di tutto il mondo svolgono iniziative mirate ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla precarietà delle condizioni di salute della Terra, l’unico pianeta in cui l’umanità possa sopravvivere senza ricorrere alla tecnologia per raggiungerlo e sfruttarne le risorse, e diffondere la consapevolezza che le devastazioni ambientali sono “effetti collaterali” del sistema produttivo, commerciale e finanziario predominante nelle società consumistiche e delle guerre combattute in passato e nel presente. Il simbolo dell’annuale “appuntamento con la storia” è una fotografia della Terra vista dallo spazio, scattata nel 1969 dagli astronauti della missione Apollo 11 mentre, dopo aver compiuto la prima passeggiata sulla Luna, facevano ritorno a casa

Nel 1992 a Rio de Janeiro si è svolta la prima conferenza internazionale focalizzata sulle questioni ambientali, un incontro detto anche The Earth Summit e concluso con la proclamazione della Dichiarazione sull’ambiente e sullo sviluppo, della Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste, delle convenzioni sulla biodiversità e sul cambiamento climatico e dell’elenco di impegni per lo sviluppo sostenibile nel XXI secolo, l’Agenda 21.

Nel 2009 con la risoluzione 63/278 del 22 APRILE l’Assemblea Generale dell’ONU ha designato quella stessa data una ricorrenza del calendario civile, International MOTHER EARTH Day. La giornata fu dedicata a Madre Terra perché tale denominazione pone in evidenza il legame vitale che unisce l’umanità al pianeta: “the Earth and its ecosystems are our home (…) in order to achieve a just balance among the economic, social, and environmental needs of present and future generations, it is necessary to promote harmony with nature (…) Mother Earth is a common expression for the planet Earth in a number of countries and regions, which reflects the interdependence that exists among human beings, other living species and the planet we all inhabit”.

Nel 2009 aveva debuttato il film fantascientifico ambientato in un pianeta la cui popolazione umanoide vive in simbiosi con la natura, a cui è legata da una connessione fisico-spirituale. Un film che fino ad ora (2022) detiene il primato di maggiore successo della storia del cinema.

Trascorsa nel periodo più drammatico della pandemia, mentre con le misure di contenimento del contagio il distanziamento sociale veniva imposto o volontariamente praticato da più di 4 miliardi di persone, il 52% della popolazione mondiale, la 50esima giornata della Terra il 22 APRILE 2020 ha aggregato la popolazione mondiale nella partecipazione “a distanza” alla maratona multimediale One People, One Planet e ha coinvolto scienziati e attivisti in molteplici iniziative volte a spiegare la complessa dinamica delle interdipendenze tra la salute delle persone e la salute di piante e animali e tra benessere e prosperità dell’umanità e salute della Terra e perché, proprio per intervenire efficacemente sulle cause della propagazione di virus letali come il Covid19 e per rimediare agli effetti dell’epocale crisi socio-economica globale, nel frangente aggravati dal repentino aumento della povertà, bisognasse agire più rapidamente e con maggiore incisività a contrastare le devastazioni ambientali.

Con il piano di interventi denominato New Deal, gli USA avevano affrontato la crisi economico-sociale conseguita al “crollo” del sistema finanziario (1929) e alle “dust bowls / tempeste di sabbia” (1931-39) provocate dallo sfruttamento intensivo-estensivo dei terreni delle Grandi Pianure. Eletto presidente nel 1932, Franklin Delano Roosevelt nel 1933 aveva esordito rivolgendosi agli americani con un’esortazione, “We have nothing to fear but fear itself (Non dobbiamo temere altro che la paura stessa)” e nel 1937 scrisse ai governatori degli stati una lettera in cui, affermando che “La nazione che devasta il proprio suolo si auto-distrugge”, li incitava a mettere in pratica i decreti promulgati dal governo federale per dare supporti e sostegni ai contadini che combattevano le devastazioni ambientali coltivando i terreni e allevando il bestiame con sistemi ecologici.

 

22 APRILE 2022 NEL MONDO E IN ITALIA

#OnlyOneEarth  #InvestInOurPlanet  #StopSoilPollution 

La terza maratona multimediale One People One Planet si concluderà il 22 APRILE 2022 con la trasmissione del concerto Voce per la Terra insieme al compositore Giovanni Allevi, ambasciatore dell’Earth Day European Network e autore del videoclip Our Future dall’associazione internazionale Earth Day presentato alla XXVI Conferenza sul Clima – COP 2021 

Nel 2022 la ricorrenza è anche una “tappa” della DECADE ON ECOSYSTEM RESTORATION (2021-30) promossa da UNEP – United Nations Environment Programme e Food and Agricolture Organization of the United Nations – FAOche quest’anno con la Global Soil Partnership ha gettato le basi della rete globale che aggrega gli stakeholder cooperanti al monitoraggio e alla prevenzione dei danni al suolo e al risanamento dei terreni. Per rafforzare le iniziative di ciascuno nel proprio ambito, l’INSOP – International Network on Soil Pollution mette a disposizione di tutti dati aggiornati e materiali informativi e agevola gli scambi di conoscenze scientifiche e il confronto di sperimentazioni e buone prassi. [ presentazione online venerdì 22/4 dalle 12 alle 15 – programma / iscrizione ]

La salvaguardia del suolo infatti è indispensabile per garantire la produzione del cibo che nutre la popolazione umana ed è necessaria per rigenerare le risorse naturali e contrastare il cambiamento climatico.

Inoltre, evitare di inquinare terreni fertili e fertilizzare terricci e campi coltivati senza usare sostanze tossiche è concretamente possibile, come dimostrano numerose ricerche scientifiche e molteplici esperienze, in particolare alcune pratiche efficacemente sperimentate per recuperare i rifiuti organici senza sprecare risorse… come quella che il team MONFERRATO GREEN FARM ha presentato insieme ai partner della fiera del verde e dell’agricoltura in occasione della GIORNATA MONDIALE DEL SUOLO / 2021.

La giornata mondiale del 22 APRILE nel 2022 in Italia è particolarmente significativa perché dal 9 marzo di quest’anno la tutela di ambiente, biodiversità ed ecosistemi è un principio fondamentale della Costituzione nazionale.

Come evidenziano l’avvocato Aruta Improta nell’intervista pubblicata l’8 aprile sul blog di MONFERRATO GREEN FARM ed esperti e attivisti che il 17 febbraio sono intervenuti al webinar svolto alla FONDAZIONE BASSO, l’inserimento di salvaguardia e cura della natura tra gli interessi preminenti e impegni cogenti sanciti nella legge principale dello stato ha molte valenze, tra cui “far valere” anche in Italia la rilevanza della concezione del mondo a cui fa riferimento la risoluzione ONU del 22 APRILE 2009 proclamando la data giornata internazionale della Madre Terra.

Oltre ad essere un vocabolo del lessico italiano, la parola Madre Terra usata a raffigurare l’interdipendenza tra tutti gli esseri viventi e dell’umanità con il pianeta evoca le immagini poetiche del Cantico delle creature, prima opera della letteratura in lingua italiana di cui sono accertati la data del componimento, 1224-26, e l’autore, Francesco d’Assisi, il santo patrono della nazione dal 1939 e degli ecologisti dal 1979. Perciò questa emblematica espressione molto antica e tanto attuale è così significativa per gli italiani, anche il popolo che custodisce la maggior quantità di patrimoni artistici, monumentali e ambientali (campi, orti, giardini, parchi,… popolati da un’enorme varietà di specie vegetali e animali – ecosistemi in cui si preserva la biodiversità) e di beni immateriali (eredità culturali, tradizioni,…) che compongono il “patrimonio dell’umanità”. Ma la necessità ha reso indispensabile impegnarsi di più e meglio per prevenire e risanare i danni ambientali che devastano il paese, e a tal scopo nel 2022 agli articoli 9 e 41 della Costituzione della Repubblica italiana sono state aggiunte le specificazioni dei principi etici la cui enunciazione contrassegna l’abbattimento di un ostacolo, la mentalità antropocentrica imperante nel XX secolo, così un progresso nella direzione che nel 2021 Salvatore Veca aveva indicato in una data emblematica, l’equinozio di primavera, nel 1970 prima giornata mondiale della Terra.

Condividi